sabato 13 settembre 2008

Giuseppe Rufino e Kevin Levin



Il mio soggiorno negli Stati Uniti non si è limitato alla Pennsylvania.In Virginia mi sono incontrato col mio amico Kevin,visitando il campo di battaglia di Petersburg,Cold Harbor e della battaglia dei Sette Giorni.Presto inserirò anche le foto che ho scattato a Richmond.
Kevin è un docente di storia in un liceo di Charlottsville in Virginia,ma è originario del New Jersey.Sulla scia del successo riscontrato dal blog di Mark Grimsley,un altro degli autori emergenti americani ha creato circa tre anni fa un blog tutto suo che è specificamente dedicato alla memoria della guerra civile americana,infatti si chiama CIVILWAR MEMORY.Essendo per deformazione professionale un laureato in filosofia Kevin tende in ogni suo articolo a scandagliare fin nei dettagli più profondi ogni aspetto della guerra e sopratutto delle conseguenze che essa ha avuto sull'animo americano.In questo ha creato qualcosa di atipico,di molto poco americano e quindi nel suo contesto molto originale.In particolar modo sono forti le sue prese di posizione contro la LOST CAUSE ,che in tutte le sfaccettature per lo studioso americano rappresenta un retaggio del passato di cui la società americana,in maniera particolare nel mezzogiorno non si è ancora liberata.Su tutti mi viene in mente l'opinione che Kevin ha della questione,o per meglio dire,parole sue,della leggenda dei BLACK CONFEDERATES,i soldati di colore che a frotte avrebbero abbracciato la causa di quella stessa Confederazione che li teneva in schiavitù.
Il nostro amico risente molto di un'impostazione tipica della più recente corrente storiografica americana di cui uno dei maggiori esponenti è sicuramente Gary Gallagher,che personalmente considero un brillante storico.Gallagher a più riprese ha sfatato molti dei miti della Causa persa,ma ha trovato e trova spesso l'opposizione in quelle categorie di colleghi che tendono sempre a catalogare gli eventi a compartimenti stagni.Gallagher è stato uno degli autori dell'ultimo ventennio che ha riportato in auge la storia militare,che nel post-Vietnam molti accademici avevano riposto nel cassetto della propria scrivania.Ha fatto di più ha tirato le fila di un discorso molto più ampio e ambizioso con la propria casa editrice la CHAPEL HILL della UNIVERSITY OF NORTH CAROLINA .Indiscutibilmente la sua opera più ricca e interessante rimane THE CONFEDERATE WAR,CHE ho già segnalato nel blog ,ma di cui appunto avevo fatto appena un accenno.L'aspetto più interessante del libro è quello in cui dipana la matassa della strategia confederata negli anni della guerra,o per meglio dire di una mancanza di strategia generale che impedì alla Confederazione di vincere.Lee in quest'opera non è un bersaglio da colpire,non è certo il MARBLE MAN di Nolan,ma non è sicuramente nemmeno l'invincibile condottiero che Jubal Early e Douglas S. Freeman ci hanno tramandato .Viene invece visto in tutta la sua vera essenza,di generale di stampo napoleonico,che difende gli interessi di un"impero" antistorico,condannato in partenza alla sconfitta e al disfacimento.
Kevin ovviamente ha respirato quest'atmosfera,tra l'altro Gallagher e lui sono vicini di casa....,ma a parte ovvie considerazioni c'è da dire che dalla sua ha un supporto che sicuramente lo avrebbe portato a fare certe considerazioni.
Tra non molto Kevin sarà in libreria ,stà lavorando da un bel pò sulla battaglia del Cratere,occorsa nell'assedio di Petersburg.
Mi sembrava opportuno fare questa lunga presentazione che vuole essere un preludio alle immagini che vedrete.

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