domenica 26 ottobre 2008

La guerra di trincea

Questa è una delle foto scattate da me sul campo di battaglia di Petersburg,certo davvero nulla a che vedere con l'ambientazione ricreata in Romania,per girare Ritorno a Cold Mountain








La notte del 14 giugno 1864,i soldati dell'Armata del Potomac attraversarono il fiume James inconsapevoli dell'incubo che li attendeva.Erano già esausti dopo un mese di combattimenti,da quando cioè il generale Ulysses S. Grant li aveva guidati verso la capitale Confederata Richmond.Avevano affrontato l'Armata della Virginia settentrionale guidata da Robert E. Lee nelle battaglie di Wilderness,Spotsylvania Court House ,North Anna e Cold Harbor.Nonostante l'esito infruttuoso di questi scontri,l'avanzata dell'armata unionista era proseguita verso Sud.Il 14 giugno gli Yankees avevano attraversato il fiume James,allo scopo di aggirare l'Armata nemica e conquistare la città di Petersburg,un vitale punto di collegamento del sistema ferroviario della Virginia ,visto che lì si congiungevano cinque linee ,che trasportavano rifornimenti da tutta la Confederazione,in modo particolare dai porti di Charleston e Wilmington.In quel momento pertanto Petersburg era la base principale per i rifornimenti che dovevano arrivare a Richmond:se l'Armata del Potomac fosse riuscita ad impadronirsene,ben presto Richmond sarebbe caduta.Dopo quattro giorni di combattimenti,dal 14 al 18 giugno,Grant fu costretto a cingere d'assedio Petersburg.I soldati di entrambi gli eserciti dovettero cominciare a scavare buche e iniziò una lunga ed estenuante guerra di trincea.Fu solo il 2 aprile del 1865,che le truppe dell'Unione riuscirono a scacciare i Confederati dalle loro difese.Cinquanta anni dopo e a molte miglia di distanza,venne prese un'altra decisione di cominciare a scavare trincee.Dai primi giorni di agosto del 1914,fino alla prima settimana del mese di settembre,l'esercito tedesco aveva attraversato il Belgio e la Francia settentrionale arrivando praticamente alle porte di Parigi.All'apice del successo,l'avanzata tedesca venne arrestata quando la vittoria finale sembrava ormai imminente.Il 5 settembre affrontarono un grosso contingente di truppe francesi provenienti da Parigi.Sul fiume Marna i Tedeschi andarono incontro al disastro e furono costretti a ritirarsi.Giunti sulle rive del fiume Aisne il VII corpo tedesco della riserva cominciò a scavare trincee sbarrando il passo al I corpo d'armata inglese:la controffensiva alleata aveva esaurito il suo slancio .Alla metà di ottobre una lunga linea di trincee si estendeva dal confine svizzero al Mare del Nord.La guerra di trincea sul fronte occidentale aveva avuto inizio.I soldati del fronte occidentale e i Nordisti e i Sudisti a Petersburg non erano stati i primi in assoluto ad utilizzare delle fortificazioni.Gli sviluppi dell'artiglieria alla fine del XV secolo avevano reso obsoleti i castelli medievali e bisognava progettare nuove fortificazioni che fossero in grado di fronteggiare la minaccia costituita dall'artiglieria ,incorporando la stessa in una efficace struttura difensiva. Nella prima metà del '500,l'introduzione del bastione nelle guerre combattute in Italia e i lenti progressi conseguiti dall'artiglieria avevano cristallizzato un pò la situazione che solo nel XVII secolo avrebbe cominciato di nuovo a fare progressi.Fu infatti nel 1600 che l'arte delle fortificazioni divenne una scienza e il principale artefice di questo cambiamento fu Sebastian le Prestre de Vauban,ingegnere francese vissuto tra il 1633 e il 1707,che fu il capo del genio militare di Luigi XIV.Vauban fu il primo a comprendere l'importanza del genio in guerra e creare un corpo di genieri militari.Sotto il suo impulso molte città francesi furono fortificate e ben presto le sue tecniche di costruzione sarebbero divenute un'autorità nel campo delle fortificazioni.Il contributo di Vauban destinato a lasciare una duratura impronta nel tempo fu però lo sviluppo di un metodo sistematico per gli assedi,che fu il fondamento di ciò che poi sarebbe stato concretato con la guerra di trincea.Basti pensare che il vocabolario usato per descrivere gli elementi base della guerra di trincea rimase in uso tra i genieri militari fino alla 1° Guerra Mondiale. Un eccellente esempio del pensiero di Vauban e delle sue tecniche si verificò nell'assedio di Yorktown nel 1781,quasi alla fine della Rivoluzione Americana,che si concluse con la resa della guarnigione inglese comandata dal generale Cornwallis,ad opera delle truppe di Washington.Fu però con l'epoca Napoleonica che la tradizione di Vauban raggiunse lo zenith.Le vittorie di Napoleone a loro volta ispirarono Antoine Henri Jomini,ufficiale del suo stato maggiore che rifiutò l'enfasi posta da Vauban sulle fortificazioni propendendo invece per l'attacco frontale in massa,visto che sconfiggere un nemico con la manovra era estremamente difficile per un esercito di grandi dimensioni e necessitava un genio come Napoleone.Gli insegnamenti di Jomini divennero il metodo dominante della condotta della guerra fin quando con la guerra Franco-Prussiana,vennero soppiantati da Clausewitz.Negli Stati Uniti,il pensiero di Jomini era la lettura standard per gli allievi di West Point,ma già negli anni ‘30 dell'800,un ingegnere dell'esercito di nome Dennis Hart Mahan aveva cominciato a sfidare il pensiero di Jomini.Dopo essersi laureato a West Point nel 1824 e trascorso alcuni anni a specializzarsi alla prestigiosa scuola del genio a artiglieria di Metz,nel 1830 ritornato in patria aveva assunto l'incarico di preside della sua Alma Mater.Mahan rifutava lo spirito offensivo del pensiero di Jomini,ritenendolo inadatto all'esercito degli Stati Uniti,che costituito da un corpo di ufficiali professionisti e da un'indisciplinata milizia non poteva essere sprecato in inutili assalti frontali,bisognava invece prediligere una difesa attiva basata sulle fortificazioni.A questo scopo Mahan si basò molto su Vauban,aggiornando le sue tecniche che divennero "fortificazioni campali" e che avrebbero costretto il nemico a lanciare massicci assalti frontali contro le trincee che ben presto ne avrebbero distrutto la consistenza numerica ,assegnando la vittoria a chi stava sulla difensiva.

venerdì 24 ottobre 2008

LA CAUSA PERSA

Qui di seguito riporto in versione originale il resoconto steso da Kevin sul nostro incontro:

The Lost Cause is Alive and Well in Italy
I had a wonderful time yesterday in Richmond and Petersburg with my new friend from Italy, Giuseppe. We got an early start and headed straight to Petersburg for a tour of the earthworks and the Crater specifically. It was quite interesting for me to be able to converse with Giuseppe as both a fellow Civil War enthusiast and as someone who is curious about how others think about the Civil War. Giuseppe is a fellow high school history teacher and holds a doctorate in political science. His English is excellent so there were no problems at all between us. I was immediately struck by his level of interest in military history. He rattled off the names of older Civil War historians and more recent scholars and displayed a remarkable grasp of the battles and leaders. Giuseppe can tell you which division was in which corps and he could cite the officers as well. We started at the Petersburg National Battlefield Park where we tagged along on a guided tour. At one stop the Park Ranger asked if anyone knew anything about the battle of the Crater. I waited a few seconds and then raised my hand and cited a few facts. I was awarded a shiny Junior Park Ranger badge which I will wear proudly whenever touring an NPS site. Needless to say that he was very impressed with the battlefields and while we couldn't spend hours walking around each spot we made sure to spend a significant amount of time at the Crater where we sat for a nice lunch prepared by my wife. We ate Caprese sandwiches and drank Panna water which our guest very much appreciated. I think Giuseppe was most impressed with the battlefield at Malvern Hill. It is a wonderful battlefield that looks much like it did in 1862 and we took plenty of time to stand by the Union guns to survey and discuss the topography.
From there we followed the roads up past Glendale, Frazier Farm to Gaines's Mill and Cold Harbor where we took short walks on both battlefields. From there we drove to the Virginia Historical Society so Giuseppe could pick up some research material that he had copied and from there we made our way over to Carey Street for coffee and dinner. We talked for hours about our common interest and spent considerable time talking about the influence of the Lost Cause on our respective perspectives. For Giuseppe the influence is apparent from the first word. He is absolutely enamored with Confederate generals and considers them to be both morally and militarily superior to their Union counterparts. He is heavily influenced by the work of D.S. Freeman and films such as Gettysburg and Gods and Generals; however, at the same time he admires the recent scholarship of Gary Gallagher which questions the veracity of much of this traditional view. I appreciated Giuseppe's willingness to allow me to probe his thinking and he was very forthcoming. The most interesting aspect of all of this is that Giuseppe clearly understands that his influences are relatively narrow and have been shaped by the nature of the literature that he was exposed to at an early age. I was surprised to learn that he sees the war in strictly economic terms and even more surprised by a comment about the supposed loyalty of slaves to the Confederacy. I did not pursue the latter point with much force. The conversation highlighted for me the pervasiveness of certain assumptions about the Civil War.
I was also interested to hear Giuseppe place his interest in the minutia of Civil War battlefields in broader context. He pointed out that very few Europeans have such an interest in reference to their own battlefields. They are much more interested in the broader political and economic issues that are both the cause and consequences of war. This is more evidence that our own fascination with such details is more culturally specific to Americans than we would like to admit. There is nothing wrong with this, but it does point to the question of why. And no, just because you enjoy it is not a satisfactory answer.
All in all it was a fun day and I am glad that I took the initiative to offer to take Giuseppe around while he was in Richmond. He is now off to Washington, D.C., Gettysburg, and New York before he flies back to Italy at the end of the month. I made a new friend and am guaranteed a first-rate tour of Naples next time we are in Italy.
Ciao!

giovedì 9 ottobre 2008

Guerra moderna


Cito la recensione direttamente dal sito di Mark Grimsley
"Un vecchio adagio ci ha lasciato sempre credere che il macello della guerra civile americana sia stato provocato dalla precisione e dalla gittata del moschetto rigato.Per la prima volta Earl J.Hess contesta questo assunto in maniera completa e molto più di quanto qualsiasi altro storico abbia fatto fino ad oggi.Vale la pena leggere questo libro e dovrebbero farlo non solo gli appassionati della Guerra civile americana,ma anche tutti quelli che sono interessati alla storia della guerra."
Stavo cercando uno spunto per avviare un tema che mi stà molto a cuore e l'ho trovato.Non credo che riuscirò ad esaurirlo in due parole anche perchè data l'entità della materia sarebbe riduttivo.Grimsley l'ho già presentato in queste pagine,ma vale la pena di spenderne due su Earl J. Hess.Insegnante di storia della guerra civile americana presso l'università di Harrogate ,nel Tennessee,direttore di diverse riviste specializzate E' uno degli autori più brillanti dell'ultimo ventennio,al suo attivo ha quasi un centinaio di pubblicazioni.Personalmente ho molto apprezzato la sua versione della carica di Pickett ,ma Hess è una persona che vuole stupire e con questa sua ultima fatica sicuramente lo ha fatto.
Andiamo con ordine però.
Come si evince dalla recensione il punto in questione è il moschetto rigato,e la modifica apportata dal capitano Claude Etienne Miniè al proiettile utilizzato per quest'arma.In effetti,la comune saggezza ha sempre sostenuto e continua a sostenere che l'uso di quest'arma rivoluzionò la guerra. J.F.C. Fuller ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia,al punto da inserire una dissertazione a parte in uno studio fatto su Grant e Lee,in cui voleva dimostrare la superiorità del primo sul secondo,o per meglio dire l'appartenenza dell'uno alla schiera dei condottieri della nuova era e del secondo all'epoca napoleonica.Nessuno dei due comprese a fondo la terribile potenza della nuova arma,ma aloro parziale discolpa vi è da dire che a 50 anni di distanza,cioè nel bel mezzo della 1° guerra mondiale i generali continuarono a ordinare decine e decine di inutili assalti frontali,contro mitragliatrici!
Già durante la guerra civile molti contemporanei furono impressionati dall'aumento della gittata della nuova arma,in effetti il fucile rigato sparava con assoluta precisione fino a 500 yarde,laddove il moschetto ad anima liscia si fermava a 100.Furono così impressionati da questo fattore da credere che fosse stato il fattore determinante che aveva prolungato la Guerra di Secessione.Gli storici in seguito hanno sempre sostenuto che avesse fatto aumentare in maniera drammatica il numero di perdite in una battaglia,che avesse ridotto il numero delle vittorie decisive e che avesse ridimensionato di molto il ruolo della cavalleria,rendendo vane le cariche e spostando a grandi distanze l'artiglieria.
In primo luogo,secondo Hess l'impatto fu un pò più ridotto rispetto a quanto si è sempre pensato ed in modo particolare fu limitato sopratutto alle operazioni di cecchinaggio e per gli scontri in prima linea.Inoltre l'autore è convinto del fatto che la capacità dell'arma rigata di annullare le tattiche in linea ,largamente utilizzate nella Guerra Civile,venne di fatto limitata dal basso livello di addestramento degli eserciti delle due parti,dalla preferenza dei più per il tiro a corto raggio,ma cosa ben più importante dell'impossibilità per l'epoca di poter sparare sul nemico a notevoli distanze.In modo particolare Hess,si sofferma sul fatto che i nuovi proiettili seguivano una traiettoria parabolica ,che alla media distanza volava sopra le teste del nemico e creando due zone separate sul campo di battglia,in mezzo alle quali chi si trovava era al sicuto dal tiro nemico.
Questa è un pò la sintesi del libro,ma andiamo avanti e lasciamo che sia l'autore a parlare:
"Aveva ragione Paddy Griffith,che nel 1986 affermò che il fucile rigato aveva influito ben poco per cambiare il volto della battaglia nella guerra civile?
La maggior parte degli storici hanno rifiutato quest'idea,ma pian piano alcuni di essi hanno cominciato a prendere seriamente in considerazione questo suggerimento.Io ho visto la faccenda da una prospettiva diversa ed ho scritto un libro,per poter condividere con i lettori le mie conclusioni"
Quanto afferma Hess ci fà aprire un'altra finestra.Nel 1986,Paddy Griffith ,istruttore dell'accademia inglese di Sandhurst e storico aveva scritto un libro Battle Tactics of the Civil War,almeno in parte per confutare opere precedenti e segnatamente Attack and Die :Civil War Military Tactics and Southern Heritage di Grady McWhiney,secondo cui vi era stata una rivoluzione della tattica nella guerra di secessione grazie all'introduzione del fucile rigato e che la ragione delle forti perdite in battaglia era il fatto che i generali dell'epoca non avevano compreso appieno questa rivoluzione.
Griffith pervenne nel suo libro a tre conclusioni
1)E' vero che la gittata del fucile era aumentata,ma questo vantaggio era più teorico che reale ed infatti il raggio d'azione degli scontri della guerra civile americana praticamente non era molto diverso da quello dell'epoca di Napoleone.Le perdite della CW erano paragonabili a quelle delle guerre europee,nel periodo 1800-59.
2)In secondo luogo,una guerra napoleonica era ancora possibile,non vi era stata alcuna rivoluzione
3)La guerra civile americana non è stata la prima guerra moderna come spesso si è affermato,ma l'ultima delle guerre napoleoniche.La prima guerra moderna è stato il conflitto Franco-Prussiano
Inizialmente gli storici militari della guerra civile guardarono con profonda diffidenza al libro di Griffith in parte per il modo iconoclasta con cui l'autore aveva portato avanti l'argomento ed in parte per la limitata base di prove che adduceva.Con il tempo però qualcosa è mutato e alcuni hanno cominciato ad interessarsi di questa tesi,ne è una dimostrazione il fatto che a pochi mesi dalla sua uscita il libro di Hess è già diventato una pietra miliare e la tesi di Griffith,la nuova ortodossia.

venerdì 3 ottobre 2008

Ciclorama


Finalmente dopo anni di restauro è di nuovo in mostra il Ciclorama di Phillippoteaux
Questi sono alcuni interessanti video girati nel Parco Nazionale